La cornice epistemologica del modello terapeutico è quella del costruttivismo radicale di E. Von Glasersfeld secondo la quale non è possibile una conoscenza oggettiva del mondo. La conoscenza personale, anziché consistere nella rappresentazione di una realtà data, si configura come vera e propria costruzione da parte dell’osservatore, permessa e vincolata dalla sua struttura. La visione costruttivista si coniuga con quella fenomenologica, poiché entrambe condividono l’idea che ogni conoscenza è necessariamente soggettiva e prospettica, dipendendo dalla struttura biologica e dall’insieme delle esperienze intersoggettive della persona. Sul piano clinico, l’implicazione più rilevante è quella di considerare la comprensione dell’altro nella sua unicità (ovvero il tentativo di “vedere il mondo attraverso gli occhi dell’altro”) come prioritaria all’interno della relazione.
Altri riferimenti teorici fondamentali sono gli sviluppi della teoria dell’attaccamento di J. Bowlby, così come proposti da P. Crittenden, secondo cui qualsiasi pattern di attaccamento va considerato come la “migliore” strategia costruita dalla persona per adattarsi al proprio ambiente interpersonale; gli studi della Infant Research e la più recente rivisitazione della psicoanalisi nella prospettiva intersoggettiva (come per es.: Daniel Stern; Louis Sander, Karlen Lyons-Ruth, Beatrice Beebe & Frank M. Lachmann, Edward Tronick ;The Boston Change Process Study Group e molti altri). Questi ultimi, oltre che ampliare e sviluppare ulteriormente la teoria dell’attaccamento, sono integrabili all’interno dei presupposti teorico-epistemologici del nostro approccio terapeutico anche per la condivisione, da parte degli autori citati, di molti degli assunti della fenomenologia e dello stesso costruttivismo.
Più recenti sviluppi derivano dall’integrazione del modello teorico-clinico proposto da Philip Bromberg e da Allan Schore per la concettualizzazione dei fenomeni dissociativi della coscienza a seguito di traumi relazionali precoci multipli; secondo questi autori, il trauma evolutivo, così come i processi dissociativi, è un fenomeno presente nella storia di sviluppo di qualsiasi persona, differenziandosi fra un individuo e l’altro solo in “termini di misura”. Per questo, possiamo assumere che coloro che richiedono un aiuto psicoterapeutico presentino fenomeni dissociativi di diversa entità e che il nostro modello di lavoro sia utilizzabile per qualsiasi tipo di disturbo.
L’indirizzo costruttivista intersoggettivo si è evoluto e aggiornato negli anni, a partire dall’approccio cognitivista, all’interno di un’ottica di integrazionismo assimilativo secondo la quale l’assimilazione di concetti e procedure di altri approcci psicoterapeutici richiede necessariamente una loro trasformazione, per renderli coerenti con i presupposti e l’epistemologia del modello nel quale vengono incorporati.